Tag Archivio per: valore

Quale valore ha la promessa di matrimonio

Anche la promessa di matrimonio ha un valore giuridico, potremmo dare questo titolo alle conseguenze del colpo di scena tipico delle più classiche commedia romantiche in cui la coppia “scoppia” a un passo dal matrimonio.

La promessa di matrimonio e i suoi effetti

Il fidanzamento, ovvero la volontà di due persone di frequentarsi con il proposito di sposarsi, è qualificato come promessa di matrimonio. Secondo l’ordinamento italiano, la promessa può essere espressa sia pubblicamente sia tacitamente, ma non obbliga a contrarre matrimonio. Chi abbandona il partner sull’altare non può essere condannato per l’azione in quanto tale, dato che la promessa non obbliga i due fidanzati a sposarsi. Tuttavia, è possibile chiedere la restituzione dei doni fatti a causa della promessa di matrimonio ed il risarcimento delle spese sostenute per il matrimonio non celebrato.

La Cassazione ritiene che la rottura immotivata della promessa di matrimonio non possa essere considerata lecita, in quanto si tratta pur sempre del venir meno alla parola data. Tuttavia, dato che la promessa non è vincolante e ognuno è libero di sposarsi o meno, la rottura non è un’azione ”punibile” civilmente, con la condanna ad un risarcimento danni, ma comporta solo l’obbligo di rimborsare la controparte delle spese sostenute in vista del matrimonio, dunque è difficile poter ottenere risarcimenti per danni patrimoniali diversi rispetto a quelli legati alle spese sostenute e oppure per i danni “morali”.

La promessa a scopo seduttivo

La stessa cosa può dirsi della promessa di matrimonio a scopo seduttivo, ossia fatta con il solo obiettivo di avere rapporti sessuali con un’altra persona. In questi casi non si ritiene di riconoscere illecito un comportamento del genere perché riguarda la sfera morale, o eventualmente religiosa, della persona ma non quella giuridica.

Per chi rimane solo all’altare, quindi, non esistono molti rimedi: si alla richiesta di rimborso per le spese sostenute (la chiesa, i fiori, il ricevimento, le bomboniere ecc.) altamente difficile sarà, invece, vendicarsi sull’ex chiedendo un rimborso per le sofferenze morali patite.

Gli avvocati dello Studio legale Marzorati sono in grado di seguire casi in tutti Italia. Se hai bisogno di assistenza legale, o desideri fissare un appuntamento con uno dei nostri avvocati

SCRIVICI SENZA IMPEGNO Telefono

Divorzio all’estero ha valore anche in Italia | Riconoscimento sentenze straniere

Anche se otteniamo il divorzio all’estero possiamo farne rilevare il valore anche in Italia con la procedura di riconoscimento delle sentenze straniere.

Il mondo sempre più globalizzato garantisce rapporti economici, affettivi, commerciali o politici con diverse nazioni e comporta una velocizzazione dei legami personali e della burocrazia come della giustizia.

Per quanto riguarda quest’ultima, in particolar modo, è necessario che le decisioni dei Giudici siano, non solo più spedite, ma anche facilmente applicabili nei vari paesi.

Per rispondere a queste esigenze sono stati emanati dall’Unione Europea alcuni regolamenti che stabiliscono come ottenere il riconoscimento di una sentenza straniera.

Come ottenere il riconoscimento delle sentenze straniere

In linea generale in materia di separazione e di divorzio la sentenza straniera – opportunamente tradotta – viene trascritta immediatamente dagli ufficiali di Stato civile senza dover fare ulteriori passaggi.

Se, invece, c’è una contestazione sul riconoscimento è necessario attivare la procedura dinanzi alla Corte d’Appello competente in base al luogo di residenza. La stessa procedura deve essere azionata nel caso in cui la sentenza non abbia i requisiti formali previsti per il riconoscimento immediato.

Quando non è ammesso il riconoscimento automatico

 

Per capire in quali casi non viene permesso il riconoscimento immediato possiamo prendere l’esempio di una coppia mista, lei italiana e lui straniero, che dopo anni trascorsi in Italia decide di trasferirsi all’estero ma, poi, divorzia.

Se la moglie volesse tornare in Italia si troverebbe ancora ufficialmente “coniugata” quindi dovrebbe far trascrivere la sentenza straniera nei nostri registri di Stato civile.

Per il riconoscimento automatico è necessario che:

la competenza del Giudice che ha pronunciato la sentenza fosse esatta;

– durante il giudizio si siano rispettati i diritti di difesa di ambo le parti;

– gli effetti della sentenza non siano contrari alle norme di ordine pubblico interno.

Quindi non potrà essere riconosciuta la sentenza di divorzio ottenuta all’estero dal cittadino che ha ripudiato la propria moglie, né la sentenza ottenuta da un coniuge senza che sia stato comunicato all’altro l’inizio del procedimento.

Gli avvocati dello Studio legale Marzorati sono in grado di seguire casi in tutti Italia. Se hai bisogno di assistenza legale, o desideri fissare un appuntamento con uno dei nostri avvocati

SCRIVICI SENZA IMPEGNO Telefono

Affidamento e collocazione di più fratelli: valore alla volontà del minore con l’ascolto in giudizio

Durante il giudizio di affidamento o collazione dei figli, siano i genitori sposati o conviventi, ha sempre più valore la loro volontà. In particolare nel caso in cui siano coinvolti più fratelli è possibile procedere con l’ascolto di ciascun minore in giudizio, compatibilmente con l’età e la capacità di discernimento.

Noi siamo abituati a pensare ai figli come persone che hanno voce in capitolo, invece, sempre più spesso le cose in questo senso stanno cambiando e la volontà dei minori sta assumendo maggiore rilevanza.

L’importanza di dare valore alla volontà dei minori nel giudizio di affidamento

Per capire meglio potremmo fare un esempio di una famiglia dove i genitori si stanno separando e ci sono tre figli, di cui uno ormai adolescente: pensiamo ad un quindicenne o sedicenne, e gli altri due di pochi anni più piccoli.

A differenza di questi ultimi, particolarmente attaccati alla madre, il più grande ha sempre avuto un legame speciale con il padre, con cui condivide la passione per lo sport. Fin da quando era solo un bambino, il ragazzo ha partecipato col padre a gare e concorsi anche su scala nazionale. I due hanno quindi trascorso molto tempo insieme fin dall’infanzia del figlio, dedicandosi alla loro passione e sviluppando un particolare feeling. Per queste ragioni il ragazzo vorrebbe poter continuare a vivere, anche dopo la separazione, col papà.

Per esigenze lavorative, il padre si allontana spesso da casa, fattore che senz’altro potrebbe ostacolare la decisione del Giudice di far abitare con lui tutti e tre i figli, peraltro i due più piccoli vorrebbero assolutamente stare con la mamma.

I genitori vorrebbero quindi venire incontro ai desideri dei figli ma in questi casi sorge anche il dubbio se sia possibile separare i fratelli perché la collocazione dei figli tende a non essere suddivisa tra i due genitori essendo preferibile evitare di dividere fratelli e sorelle per non causare un allontanamento traumatico. Quando siamo davanti ad una decisione condivisa, e anzi richiesta dagli stessi figli, non è però escluso che questa soluzione venga accolta dal Tribunale.

L’ascolto del minore

 

La volontà del minore, soprattutto se capace di comprendere ed esprimere le proprie necessità e i propri desideri, è rilevante in un procedimento nel quale si deve decidere del suo futuro, per questo motivo è previsto il diritto del minore ad essere ascoltato, e quindi che il Giudice ascolti sempre il minore maggiore di 12 anni per prendere provvedimenti che lo riguardano in maniera diretta, ma anche i bambini di età inferiore, se già in grado di esprimersi e più in generale se capaci di discernimento.

L’ascolto è fatto dal Giudice, e può anche avvenire in presenza di esperti. Tuttavia, quando la volontà del minore si rivelasse in contrasto con i suoi interessi, o quelli dei fratelli, il Giudice potrebbe dover prendere provvedimenti diversi da quanto emerso dalla fase di ascolto.

L’ipotesi di collocare i figli più piccoli presso un genitore e il ragazzo adolescente presso l’altro, come prospettato in precedenza, potrebbe risultare un’opzione praticabile nel caso il Giudice ascoltasse il ragazzo, magari anche i fratelli, e capisse che la sua reale volontà non è dannosa, né per sé né per i fratelli.

Bisogna però fare particolare attenzione anche ai fratelli più piccoli che, forse, in questo caso finiscono per essere i soggetti più fragili: in una fase delicata come è la separazione, vedere già il papà allontanarsi dalla loro vita quotidiana rende ancor più difficile pensare anche di doversi distaccare dal fratello maggiore.

Certamente il tutto sarebbe più facile se i genitori continuassero ad abitare nella stessa città, ma comunque, a certe condizioni, si assiste a trasferimenti in un’altra città, anche lontana o all’estero.

Il Tribunale quindi, valutate tutte le circostanze del caso, e sentiti i genitori, dovrebbe convocare i minori e ascoltare i loro pareri e desideri, così da tenerne conto nella definizione dei provvedimenti da adottare per la collocazione.

Gli avvocati dello Studio legale Marzorati sono in grado di seguire casi in tutti Italia. Se hai bisogno di assistenza legale, o desideri fissare un appuntamento con uno dei nostri avvocati

SCRIVICI SENZA IMPEGNO Telefono