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Diritto dei nonni a vedere i nipoti: si alla tutela in Tribunale

I nonni hanno uno specifico diritto a vedere i nipoti. Quando i genitori dei bambini impediscono questo rapporto è possibile chiedere tutela al Tribunale che può ordinare specifici diritti di visita.

Spesso non facciamo caso a quanto siano importanti per i nostri figli le figure dei nonni e, per questo, il Legislatore è intervenuto a tutela di un rapporto molto importante per la crescita della prole.

Spessissimo vediamo nonni particolarmente legati ai loro nipoti, che talvolta li accudiscono quotidianamente fino all’inizio della scuola. Pensiamo a quante volte abbiamo visto un nonno che mostra al bambino le meraviglie del mondo o, più semplicemente, gli insegna ad andare in bicicletta, o ancora che telefona ai nipotini ogni sera, prima che si addormentino.

Se in una simile situazione i genitori decidessero di lasciarsi, sarebbe impensabile la sola ipotesi d’interrompere i rapporti con il nonno senza portare uno sconvolgimento all’interno della vita dei bambini. L’allontanamento dal nonno sarebbe solo causa di sofferenza, oltre a rappresentare un improvviso e brusco cambio di rotta rispetto alle normali abitudini dei minori. Proprio per questa ragione negli ultimi anni sono stati introdotti rimedi volti a tutelare maggiormente i rapporti dei figli con le famiglie d’origine.

Il diritto di visita dei nonni

 

Oggi, molto più che in passato, sono tutelati i legami dei minori coinvolti in una crisi familiare con i nonni materni e paterni. L’importanza per i nipoti di poter continuare a mantenere dei rapporti significativi con i nonni è stata recepita dando la possibilità ai nonni di far valere i propri diritti anche in Tribunale. Se un genitore negasse al proprio figlio ogni contatto con la famiglia dell’altro genitore, o della propria, i nonni potrebbero fare causa e ottenere il riconoscimento al diritto di visita del nipote.

Alcuni potrebbero dire che si sono aumentate le possibilità di litigiosità all’interno di un nucleo familiare già provato dalla separazione, ma forse l’importanza di preservare il rapporto con i propri nonni, e più in generale con la propria famiglia di origine, è un diritto per il minore per il quale val bene correre questo rischio.

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Sono valide le modifiche per migliorare gli accordi di separazione e divorzio decise da marito e moglie senza andare in Tribunale

Talvolta marito e moglie possono decidere modifiche agli accordi di separazione o divorzio che permettano di migliorare la condizione di entrambi. Queste modifiche sono valide anche senza ottenere l’assenso del Tribunale.

Gli accordi extra-separazione o divorzio

Andiamo con ordine e facciamo un esempio concreto tenendo presente che quanto diremo in relazione alle condizioni di separazione vale anche per le condizioni di divorzio. Marito e moglie decidono di separarsi. Insieme sono riusciti a regolare i rapporti economici e a definire le modalità di affido e collocazione dei figli minori ed il loro accordo è stato omologato dal Tribunale.

Dopo un paio d’anni dalla separazione il padre cambia lavoro. Potrà guadagnare di più, ma anche avere più tempo a propria disposizione. Decide quindi, di sua spontanea volontà, di aumentare il mantenimento mensile che paga alla moglie, per fornire un aiuto in più nella gestione delle spese quotidiane.

Inoltre, in accordo con lei, aumenta il numero di giorni di visita ai figli, che ora si fermano a dormire nella sua nuova casa anche un paio di sere infrasettimanali.

La moglie accetta di buon grado le novità, ma dopo qualche mese inizia a preoccuparsi per le possibili conseguenze che potrebbero derivare per una modifica degli accordi non approvata dal Tribunale. Teme, in particolare, che lo spontaneo aumento dell’assegno da parte del marito possa danneggiarla se fosse costretta a rimborsargli il denaro eccedente percepito.

Validità degli accordi tra le parti

Dobbiamo chiarire che, ormai nella prassi, è ammesso il valore delle modifiche pattuite dai coniugi successivamente all’omologazione della separazione. L’unica condizione posta è che si tratti di modifiche migliorative non lesive dei diritti e i doveri delle parti in causa e dei figli.

La possibilità d’intervenire sugli accordi è ammessa non solo per ciò che riguarda gli aspetti economici, ma anche la gestione dei figli. In tal caso, naturalmente, ogni eventuale modifica è riconoscibile a patto che non venga sacrificato l’interesse dei minori. Ad esempio, non sarebbe possibile un’intesa che vieti ai figli di vedere il padre a fronte di un aumento della quota di mantenimento a loro destinata.

La “nuova” regolamentazione, non essendo stata ratificata dal Tribunale, vale solo informalmente. Questo significa che la moglie non dovrà restituire quanto recepito in più. Dall’altro lato se il marito dovesse venir meno ai nuovi accordi non formalizzati, la moglie potrà agire direttamente per il recupero.

In cado di inadempimento di una delle parti, infatti, fa fede solo quanto indicato nel verbale o nella sentenza di separazione. La moglie dovrebbe agire per chiedere la modifica delle condizioni secondo i nuovi accordi intervenuti di fatto, così da farli riconoscere ufficialmente e poterli far eseguire anche forzatamente.

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Divorzio in Brasile: procedura veloce e possibile fuori dal Tribunale

In Brasile, come in molti altri paesi stranieri, è possibile ottenere il divorzio con una procedura veloce senza l’obbligo di recarsi in Tribunale.

La negoziazione assistita ed il divorzio dinanzi all’Ufficiale di stato civile, da poco introdotti in Italia, ci sono sembrati novità assolute, eppure come abbiamo detto in molti paesi esteri divorziare fuori dalle aule dei Tribunali è la prassi per ottenere pronunce veloci.

Chi fosse interessato ad ottenere il divorzio in Brasile, però, vorrebbe sicuramente avere la certezza che anche in Italia il divorzio venisse riconosciuto.

Sarebbe naturale, quindi, per un marito italiano avere dei dubbi sull’efficacia del procedimento di divorzio brasiliano così come prospettato dalla moglie carioca. Ma con la giusta informazione i dubbi potrebbero essere facilmente superati.

La riforma brasiliana sul divorzio consensuale

 

Nel 2011, il governo verdeoro ha notevolmente accorciato i tempi e le modalità per richiedere il divorzio.

Se non si hanno figli a carico e in presenza di un accordo tra marito e moglie, è possibile ottenere un divorzio immediato, mediante una procedura stragiudiziale. Per farlo i coniugi devono recarsi dinanzi ai cosiddetti Cartori Civili, figure assimilabili ai notai italiani, davanti ai quali ratificare gli accordi di divorzio.

Questa opzione consente ai coniugi di divorziare velocemente e in modo economico con un procedimento che, pur non essendo di natura giudiziale, produce gli stessi effetti di una sentenza del Tribunale.

Per questa ragione, è possibile ottenerne il riconoscimento anche in Italia: non è obbligatorio che il divorzio sia pronunciato da un Tribunale ma basta che l’atto ottenuto abbia gli effetti di una sentenza e certifichi la fine del matrimonio in modo irrevocabile.

Rivolgendosi alle figure opportune, quindi, anche se ci troviamo in uno stato straniero possiamo vedere tutelati i nostri diritti e fare in modo che, così come modificati, siano riconosciuti anche nel nostro paese.

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